Conferenza stampa di presentazione Rapporto Annuale 2016

                                                                     RELAZIONE ATTIVITA’ SVOLTA

                                                                                      PERIODO

                                                                             Gennaio- Dicembre 2016

Dichiarazione Maria Luisa Toto: “Gli unici luoghi dove è possibile creare e studiare percorsi di libertà con e per le donne sopravvissute alla violenza maschile sono i Centri Antiviolenza. Luoghi dove si riconosce che alla base della violenza c’è lo squilibrio di potere tra i sessi. I Centri Antiviolenza devono essere gestiti da associazioni di donne che riconoscono l’origine patriarcale della violenza. Bisogna mettere in atto un Cambiamento Culturale che educhi al Rispetto, in particolare al rispetto tra i generi e rifondare la Cultura del rispetto dei Diritti Umani. Il Centro Antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce –  gestito dall’Associazione Donne Insieme onlus -  promuove, oltre al sostegno e assistenza a donne investite dalla violenza maschile, incontri di sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole, con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto e della legalità nelle giovani generazioni”.

 

La gestione del Centro Antiviolenza prevede e garantisce l’erogazione dei seguenti servizi:

Servizi Attivati dal Centro:

 

  • Servizio di accoglienza telefonica
  • Servizio di accoglienza al Centro
  • Servizio di consulenza legale
  • Servizio di consulenza psicologica
  • Servizio di sostegno (gruppi di auto aiuto)
  • Servizio di sostegno (accompagnamento struttura d’emergenza, pronto soccorso, forze dell’ordine)
  • Servizio di sostegno nei procedimenti legali (le operatrici del Centro sono testimoni della donna vittima, nei procedimenti sia penali che civili, in qualità di  persone informate sui fatti)

 

 

  • Il Centro è Testimone nelle denunce delle Donne sia nella fase delle indagini preliminari sia nella fase processuale dei procedimenti civili e penali. La testimonianza del Centro è fondamentale per non far sentire la donna sola in questa fase, per rappresentare la necessità di abbattere il muro dell’omertà e del silenzio e per vigilare sull’odioso fenomeno della ri-vittimizzazione nelle aule dei tribunali. La testimonianza del Centro, in questi termini, risulta decisamente più efficace rispetto alla costituzione di parte civile.

 

Nell’ anno 2016,  gli accessi al Centro sono stati 251.

Sono stati espletati i seguenti servizi:

  • Colloqui telefonici utenti 273:  sono state raccolte le richieste di aiuto, garantendo sulla riservatezza e il rispetto della privacy e sono state fornite le prime informazioni utili.
  • Colloqui personali utenti 251: le operatrici del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” hanno ascoltato ed accolto  le esperienze ed il vissuto delle donne vittime di violenza, sostenendole nella elaborazione di un proprio personale progetto per affrontare la situazione di disagio, aiutandole ad individuare le risorse necessarie, i tempi, i modi atti a superare la condizione problematica di violenza. Durante i colloqui le operatrici hanno applicato lo screening di rilevazione  del rischio di recidiva (metodo SARA - Spousal Assault Risk Assessment) adottato a livello internazionale per individuare il rischio per la violenza nelle relazioni di intimità.
  • Consulenza e sostegno legale utenti 170: l’obiettivo è stato quello di consentire alle donne vittime di violenza, di conoscere i propri diritti e le eventuali responsabilità,  supportandole ed offrendo loro cura e sostegno per tutto l’iter legale.
  • Consulenza e sostegno psicologico utenti 230: attraverso colloqui con professioniste del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” e con l’offerta di strumenti di aiuto, sono state sostenute le donne vittime di violenza, e in alcuni casi la rete familiare di appartenenza,  nella elaborazione della situazione di disagio e nella costruzione di un progressivo percorso di fuoriuscita dalla violenza.
  • Accompagnamento presso le strutture ospedaliere utenti 28: è stato offerto sostegno per i casi  in cui è stato necessario il ricorso a cure mediche e/o sanitarie.
  • Accompagnamento presso il Tribunale e le Forze dell’Ordine utenti 132: è stato offerto sostegno nei percorsi di denuncia e nei procedimenti legali (penale, civile e minorile).
  • Testimonianze in Tribunale e presso gli uffici delle Forze dell’Ordine:  61

 

 

Dalle nostre statistiche possiamo dire che:

 

  • Il fenomeno della violenza di genere si attesta come trasversale allo status culturale sociale ed economico;
  • c’è un incremento degli accessi rispetto al precedente anno, ciò testimonia una maggiore consapevolezza della necessità di denunciare;
  • il tipo di violenza rappresentata ha caratteri di maggiore aggressività.

 

Le ipotesi interpretative possono essere numerose, in letteratura la più accreditata è il cosiddetto “paradosso nordico”: le vittime si sentono più libere di denunciare e ciò provoca una reazione di uomini che si sentono minacciati nel proprio potere e nella propria identità, rispondendo con l’arma che più conoscono, la violenza.

 

 

 

 

                                                                                                                                                                  La presidente

                                                                                                                                                               Maria Luisa Toto

L’equipe del Centro Antiviolenza

Silvia Sammarco Psicologa

Marzia Camarda Psicologa

Francesca Pastore Assistente Sociale

Florindina de Carlo Avvocata

Stefania Mercaldi Avvocata

Alessandra Politi Avvocata

Iris Zecca Progettista

Emanuela Lodico Responsabile amministrativa